di Giorgia Meloni 18 marzo 2013
La situazione assurda e imbarazzante in cui si è cacciata l’Italia nella vicenda dei due marò è frutto dell’operato di questo governo di dilettanti tecnici allo sbaraglio. Una circostanza dalla quale, ben che vada, l’Italia uscirà con un forte peggioramento dei rapporti commerciali con l’India.
Un caso gestito malissimo sin dall’inizio, con il Governo italiano che in risposta alla violazione del diritto internazionale da parte dell’India, invece di ritirare l’ambasciatore e denunciare l’arresto dei marò come atto di aggressione nelle sedi Nato e Ue (come ho chiesto personalmente fin dall’inizio) ha preferito intavolare una trattativa molle e inconsistente. Poi, dopo più di un anno, l’improvviso colpo di testa dell’Esecutivo, che però contravviene alla parola d’onore pronunciata dall’Italia per bocca del suo ambasciatore.
Fatta salva la buona volontà dei ministri degli Esteri e della Difesa di perseguire a livello tecnico giuridico una soluzione, questa storia si è rivelata una pagliacciata, a causa della quale la nostra passa da essere la Patria di Marco Attilio Regolo, l’ambasciatore romano che preferì farsi uccidere dai cartaginesi piuttosto che non rispettare la promessa di far ritorno in Africa, a quella degna di una commedia di Totò e Peppino.
Fratelli d’Italia produrrà già oggi un’interrogazione parlamentare per capire nel dettaglio come sia stato possibile cacciarsi in una situazione del genere, cosa il governo italiano intenda fare per denunciare quest’ennesima violazione degli accordi internazionale perpetrata; contestualmente, chiediamo al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che di questo Governo si è sempre proposto come garante, di prendere posizione ufficiale; infine, Fratelli d’Italia invita il presidente del Consiglio, Mario Monti a un atto di dignità: si rechi immediatamente in India per tentare di risolvere personalmente la situazione finché non ci saranno sviluppi decisivi.