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Mai si era visto piangere dei militari come  Mai si erano visti bimbi senza più lacrime da versare e ammutoliti dalla disperazione. Fame,paura e disperazione mentre in Italia arrivano i villeggianti  accolti dalle ONG.


 Parlo della Siria, di Aleppo, ma anche delle centinaia di situazioni analoghe  sparse in tutto il mondo dove fame ,paura e disperazione coesistono sotto gli occhi di tutti nel menefreghismo più assoluto. 

Guerre  di cui troppo poco si parla e che con lentezza  emergono alla cronaca facendoci riflettere  sul fatto che sicuramente qualcosa poteva essere tentato prima della tragedia.
Prendo spunto dalla cronaca siriana, ma come ho detto  potrebbe essere la storia di qualunque altro conflitto in qualsiasi angolo del globo.  Sappiamo bene che al di la delle colpe ,delle infamie, dei bastardi e di tutti coloro che alimentano questa inutile guerra che si paventa per quello che realmente e’, in Siria è in atto  un vero e proprio eccidio di massa, cinico nel suo rigore  dal non riuscire neanche  a scindere dagli odi delle controparti , religione, uomini , donne, vecchi e bambini.
 I difficili equilibri di ieri oggi precipitati nella guerra non trovano una soluzione e un intersecarsi di bombardamenti dei quali non se ne comprende più neanche la mano che ne attiva le spolette persevera insanguinando le nostre televisioni senza che il nostro Paese faccia un passo in avanti per portare sul nostro territorio le vittime innocenti di questo disastro. I bambini.

 A niente portano gli sterili lamenti di queste creature  che quotidianamente vengono fatti a pezzi da questa infame e prezzolata guerra della quale ancora poco si capisce.

 Lasciamo a casa i migrati economici, quei giovani belli e paffuti o ginnici ed atletici che spesso vediamo fare footing per le nostre strade, con le immancabili “cuffiette” ben inserite nelle loro cavità auricolari e con il telefonino stretto in mano. Acceleriamo  i rimpatri di questi “benestanti”  rispedendoli a casa loro ed investendo risorse dando aiuti concreti a questi piccoli  di qualunque razza e paese essi siano, accudendoli  sul territorio italiano  e nel resto d’europa .

Disponibile sin da subito per la raccolta di un  fondo contributivo per l’assistenza e la compartecipazione agli eventuali costi per il sostentamento presso la città di Lucca  dei bambini vittime della guerra.

Marco Santi Guerrieri, candidato a Sindaco di Lucca